A complemento della nostra precedente newsletter (N.11 del 26/3 u.s.), sulla base di alcune prese di posizione di Società Scientifiche nazionali estere (British Society of Haematology, Canadian Covid-19 Science Advisory Table, GTH) la SISET intende aggiornare i suoi consigli circa la gestione di questi rari eventi:
- si ribadisce la raccomandazione alla immediata segnalazione ad AIFA di questi eventi trombotici rari, con particolare attenzione alla loro caratterizzazione di sede e all’andamento della piastrinopenia, e al loro inserimento nel database prospettico SISET (a brevissimo sarà nel sito).
- si raccomanda il ricovero di questi casi in ambiente ad alta intensità di cura ed una approfondita ricerca di eventuali ulteriori localizzazioni trombotiche oltre a quella che ha generato il ricovero (ad es. mediante angioTC total body).
- si consiglia un’attenta valutazione emostatica per possibile CID associata (PT, aPTT, fibrinogenemia, D-dimero) e l’effettuazione della ricerca degli anticorpi antiPF4 (tuttavia si sottolinea che una positività al test EIA è frequentemente aspecifica e che solo un test funzionale di conferma-HIPA- può indicarne la possibile patogenicità) (un elenco dei Centri in grado di effettuare tale test verrà messo nel sito a breve)
- in base alle limitate esperienze sin qui disponibili e alle ipotesi di una patogenesi simil-HIT avanzata dai colleghi tedeschi si propongono le seguenti opzioni terapeutiche:
- Si sconsiglia l’uso di terapia anticoagulante nel paziente con conteggio piastrinico < 20.000/ul valutando attentamente il bilancio rischio/beneficio individuale di un trattamento antitrombotico in caso di concomitante emorragia intracranica
- Si consiglia la somministrazione di Ig vena (1g/kg/die per 2 giorni) e/o desametasone (40 mg/die per 4 giorni) nel paziente con trombocitopenia severa.
- Nei casi più gravi (ad es. emorragia celebrale in atto) può essere valutato il possibile ricorso a trasfusioni piastriniche. Ugualmente può essere considerato l’impiego di trasfusioni piastriniche in casi con piastrinopenia grave persistente tale da non permettere l’inizio di un trattamento antitrombotico, sia pure a dosi ridotte.
- Nei casi gravi, resistenti a queste misure, può essere considerato il ricorso alla plasmaferesi
- Ricorrere all’uso di plasma fresco congelato (FFP) in caso di coagulopatia da consumo grave.
- Non appena il conteggio piastrinico lo permetta (> 20.000/ul senza emorragia intracranica o > 50.000/ul), si raccomanda l’anticoagulazione, utilizzando le seguenti opzioni alternative:
- Eparina non frazionata o eparina a basso peso molecolare, se è stata esclusa la positività anticorpi anti PF4 con test HIPA
- Fondaparinux, adeguando il dosaggio al livello di conteggio piastrinico/coagulopatia
- Argatroban, adeguando il dosaggio al livello di conteggio piastrinico/coagulopatia
- Non si ritiene al momento consigliabile l’uso di DOAC per la mancanza di indicazione per trombosi venosa cerebrale in Italia, per la minor maneggevolezza di dose e per la difficoltà di somministrazione a pazienti spesso in coma
- Si comunica inoltre che sta per partire uno studio prospettico nazionale sulla misurazione di una serie di indici piastrinici/coagulativi e immunologici in soggetti sottoposti a vaccinazione (a breve nel sito)