Newsletter n°8/2021 - 15 marzo 2021
La Società Italiana per lo Studio Emostasi e Trombosi su vaccinazione per COVID-19
La Società Italiana per lo Studio dell’Emostasi e della Trombosi (SISET), in condivisione di quanto espresso dall’International Society on Thrombosis and Hemostasis (ISTH), raccomanda che tutti i soggetti eleggibili si sottopongano a vaccinazione anti-COVID-19 secondo i piani vaccinali predisposti dalle Autorità nazionale e regionali.
Le recenti segnalazioni di eventi trombotici messi in correlazione con il vaccino AstraZeneca e il ritiro precauzionale di un lotto di vaccino hanno prodotto allarme e ansia nella popolazione. Tuttavia l’European Medicines Agency (EMA) ha comunicato che alla data del 10 marzo il sistema di vigilanza europeo degli eventi avversi EudraVigilance aveva registrato 30 casi di eventi trombotici in 5 milioni di soggetti vaccinati con il vaccino AstraZeneca. Questo numero è paragonabile al tasso di trombosi abitualmente registrato nella popolazione generale e al momento non è possibile stabilire se ci sia stato un nesso di causalità tra la vaccinazione e gli eventi trombotici o se gli eventi siano avvenuti solo per coincidenza. Negli studi registrativi con stretta sorveglianza degli eventi avversi non è stato segnalato alcun aumento del rischio di trombosi.
Alla luce di queste considerazioni e anche tenendo conto che l’infezione COVID-19 in forma clinicamente significativa è associata ad un significativo aumento del rischio trombotico, la SISET ritiene che con i dati attualmente disponibili i benefici della vaccinazione superino nettamente i potenziali rischi, e raccomanda la vaccinazione a tutti i soggetti, compresi i pazienti con storia pregressa di complicanze trombotiche e i soggetti portatori di anomalie della coagulazione di tipo trombofilico.
E’ inoltre scoraggiato, perché non basato su nessuna evidenza, l’impiego di farmaci antitrombotici in occasione o dopo la vaccinazione, a meno che non siano già assunti per una prescrizione medica precedente. Infine effettuare in assenza di sintomatologia esami di laboratorio o strumentali tesi a monitorare un supposto rischio trombotico non ha motivazione; ovviamente, e come sempre, sintomi evocativi di tromboembolismo quali edema o dolore agli arti, dolore toracico, difficoltà respiratoria, cefalea persistente, vanno riferiti al proprio medico e attentamente valutati, indipendentemente dalla pratica vaccinale.