Buongiorno a tutti,
dopo la prima fase di scambio di opinioni ed esperienze (peraltro poche per una Società come la Nostra) è caduto un silenzio impenetrabile ed inspiegabile!!
Immagino che tutti Voi siate a conoscenza del documento di AIFA sull'uso di enoxaparina in corso di CoViD-19 e dello studio AIFA sull'utilizzo di enoxaparina biosimilare.
Perdonatemi, non credo che la Società Scientifica non debba commentare il documento di AIFA, esprimendo i propri rilievi e pareri in materia.
Quanto poi sia opportuno, in questa fase, in cui non abbiamo ancora chiaro quale sia il meccanismo patogenetico del danno endoteliale e quali siano i marcatori del danno (per favore non il D-Dimero!!), avviare studi randomizzati di intervento, piuttosto che studi osservazionali, lascio a voi dirlo!!
Resto in attesa di commenti e proposte per riprendere questo dialogo, tanto proficuo , purtroppo interrotto.
Noi comunque continuiamo a registrare i nostri pazienti nel database aziendale
A presto
Laura
Documento AIFA
Re: Documento AIFA
Cara Laura,
hai perfettamente ragione nel segnalare il calo nella partecipazione a questo Forum, e forse è anche un po’ colpa del coordinatore…
Oltre a scusarmi, e per entrare nel vivo della questione da te sollevata, ti dico che negli ultimi giorni sono stato assorbito dalla stesura di un protocollo inviato all’AIFA sul confronto randomizzato di dosi diverse di eparina in pazienti COVID 19 con polmonite grave e coagulopatia non ancora ventilati meccanicamente.
La scelta della popolazione nasce proprio dal documento AIFA sulle EBPM, e quindi non posso che valutarlo positivamente. A parte i potenziali conflitti di interesse intellettuali, devo dire che nel complesso mi pare che il documento sia condivisibile ed in linea con il position paper SISET, sia riguardo alla raccomandazione a fare profilassi del TEV nei pazienti COVID ricoverati, sia alla cautela nel raccomandare dosi maggiori, la cui efficacia e sicurezza vanno valutate in studi ad hoc.
A oggi ne trovi uno autorizzato nel sito AIFA, altri sono in fase di valutazione. Il limite di tutti questi studi è che richiedono tempo, e come cittadini ci auguriamo (io per primo, anche se sono promotore di uno studio) che rapidamente diminuisca la popolazione di pazienti eligibili…ma molti intensivisti non sono così ottimisti, purtroppo.
Capisco che la pressione assistenziale ha tempi molto diversi, ed è anche ragionevole che si adottino localmente scelte condivise anche diverse, e più aggressive, consapevoli della limitatezza delle conoscenze attuali nel settore e con la volontà di raccogliere dati in modo completo, uniforme e coordinato.
A questo proposito segnalo la partenza dello START-COVID, grazie ad un particolare impegno della nostra socia Rossella Marcucci, che fornirà una piattaforma ben strutturata in cui inserire le nostre osservazioni sui trattamenti antitrombotici di questi pazienti.
Un caro saluto, e come si dice, teniamo duro!
hai perfettamente ragione nel segnalare il calo nella partecipazione a questo Forum, e forse è anche un po’ colpa del coordinatore…
Oltre a scusarmi, e per entrare nel vivo della questione da te sollevata, ti dico che negli ultimi giorni sono stato assorbito dalla stesura di un protocollo inviato all’AIFA sul confronto randomizzato di dosi diverse di eparina in pazienti COVID 19 con polmonite grave e coagulopatia non ancora ventilati meccanicamente.
La scelta della popolazione nasce proprio dal documento AIFA sulle EBPM, e quindi non posso che valutarlo positivamente. A parte i potenziali conflitti di interesse intellettuali, devo dire che nel complesso mi pare che il documento sia condivisibile ed in linea con il position paper SISET, sia riguardo alla raccomandazione a fare profilassi del TEV nei pazienti COVID ricoverati, sia alla cautela nel raccomandare dosi maggiori, la cui efficacia e sicurezza vanno valutate in studi ad hoc.
A oggi ne trovi uno autorizzato nel sito AIFA, altri sono in fase di valutazione. Il limite di tutti questi studi è che richiedono tempo, e come cittadini ci auguriamo (io per primo, anche se sono promotore di uno studio) che rapidamente diminuisca la popolazione di pazienti eligibili…ma molti intensivisti non sono così ottimisti, purtroppo.
Capisco che la pressione assistenziale ha tempi molto diversi, ed è anche ragionevole che si adottino localmente scelte condivise anche diverse, e più aggressive, consapevoli della limitatezza delle conoscenze attuali nel settore e con la volontà di raccogliere dati in modo completo, uniforme e coordinato.
A questo proposito segnalo la partenza dello START-COVID, grazie ad un particolare impegno della nostra socia Rossella Marcucci, che fornirà una piattaforma ben strutturata in cui inserire le nostre osservazioni sui trattamenti antitrombotici di questi pazienti.
Un caro saluto, e come si dice, teniamo duro!